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gindalla.
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Buonasera, scusate se magari questo argomento è già stato trattato, ma essendo nuovo del forum non sono riuscito a trovarlo.
Allora ho tirato su la mia vecchia barca in legno e praticamente nella parte immersa ho notato che il fasciame non è messo un granchè.
Volento evitare di sostituire alcune tavole dello scafo ho pensato di fare delle toppe con la resina epossidica trasparente.
Volevo un consiglio in merito e su quali materiali utilizzare, diciamo che la mia indecisione è se fare toppe o rivestirre completamente tutta la parte immersa con resina e tessuto di vetro. Grazie.. -
fabio lucidi.
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ciao
lo scafo a fasciame è tutt'oggi verniciato\resinato? come è protetto ?
l'acqua filtra in sentina o è solo macchiato superficialmente dall'acqua ?
che legno è ? è calatafato tradizionalmente ?. -
gindalla.
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.....allora , il fasciame era verniciato con antivegetativa, non è mai stato resinato e diciamo era protetto da uno strato di vernice con sopra antivegetativa.
L'acqua filtra in sentina da alcune falle che si sono create tra una tavola e l'altra.
Lo scafo è calatafato è tradizionale, con corda in canapa anche se in alcune parti questa sembrerebbe da ricalatafare. Il legno del fasciame dovrebbere essere pino.
Ora la domanda che mi ponevo era: invece di calatafare tradizionalmente, posso secondo voi applicale del tessuto di vetro con la resina?. -
fabio lucidi.
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ok
penso sia il caso di eliminare tutto quello che è stato applicato in precedenza , vecchie vernici etc , aprire i comenti ( fughe tra le tavole del fasciame ) eliminando il piu possibile la canapa , portare tutto a legno , ci si può aiutare con una levigatrice o "rammollendo " a distaanza con una fiamma e raschiando via il vecchio smalto .
poi una volta bonificato lo scafo si eliminano parti di legno marciolento o finito sostituendolo con quello nuovo , si affondano le vecchie viti o chiodi nel legno in modo che non siano sotto la nuova "pelle epossidica "ma annegate nel legno ricoperte con i soliti tappini di legno o stuccate con la resina
si ripassa tutto lo scafo con una prima mano di resina diluita al 10\15% con un veicolante cosi da renderla fluida e venga assorbita in profondita cosi da cristallizzare la fibra del legno e funga da turapori
i comenti aperti vanno o rinvergati con delle strisce di legno che verranno battute a pressione assieme alla resina addensata con silice , oppure abbiamo un bonder già pronto per riempimento
si leviga finemente lo scafo a pareggiare il tutto
ora si può applicare il tessuto in fibra di vetro ( da stabilire grammatura a secondo se solo da finitura oppure se da consolidare strutturalmente ) il twill o biassiale è quello piu adatto .
una volta resinato \laminato il tutto lo scafo è pronto per l'ultima mano che potrebbe essere un gelcoat antiosmotico permanente del colore che desidera lei in qualsiasi colore Ral , oppure anche trasparente se le murate nella zona dell'opera morta le vuole legno a vista
l'antivegetativa è consigliata se la barca resta ormeggiata per la maggiorparte del tempo .
c'è però da dire che, anche la sentina e l'interno dello scafo và curato e incapsulato, a volte viene ripristinato perfettamente l'esterno della chiglia e trascurato l'interno dove ristagni d'acqua procurano gli stessi danni che avvengono all'esterno
la descriszione è un pò troppo sintetica , è giusto per una indicazione preventiva ma resto a disposizione per eventuali .
PS, se è una barca d'epoca sono il primo a dire che un trattamento epossidico quindi quasi irreversibile non rispetta il vero recupero \restauro che dovrebbe secondo l'etica rifatto con le tecniche di costruzione tradizionali.